Intervista SEO: Monica Brignoli.

Monica Brignoli
Monica Brignoli / Consulente SEO di Bergamo

Partiamo dall’inizio. Quando e dove sei nata? In che città vivi oggi? Introduci Monica Brignoli in 2-3 righe.

Ciao Luca, grazie mille per l’intervista. Mi chiamo Monica Brignoli e sono nata il 03 Luglio 1990 a Seriate, in provincia di Bergamo, città da cui non mi sono mai separata, se non per un’esperienza come animatrice in un villaggio turistico. Attualmente ricopro il ruolo di SEO Senior presso un’agenzia web e nel tempo libero mi diletto come copywriter per diversi blog di settore, tra cui Ninja Marketing e SEMrush Italia.

Qual è l’ultimo titolo di studio che hai conseguito? Pensi che ti abbia aiutato nel tuo lavoro di consulente SEO? Perché?

Ho avuto un percorso di studi umanistico, che è cominciato con un diploma in grafica pubblicitaria, è proseguito con una laurea in lettere ed è terminato con una laurea magistrale in “comunicazione, informazione, editoria”. L’esperienza formativa mi ha sicuramente aiutata, in primis ad avvicinarmi al mondo della SEO, trovandomi un posto di lavoro all’interno di una web agency, in secondo luogo mi ha permesso di acquisire delle competenze tecniche, comunicative e gestionali, che hanno apportato un notevole contributo alla mia metodologia di lavoro.

Quando hai cominciato ad occuparti di SEO? Ma soprattutto come hai imparato? Qualche consiglio per le nuove leve?

Ho iniziato a fare SEO nel 2016. Dopo essermi laureata, ho cominciato a lavorare come copywriter nell’agenzia web dove qualche mese prima avevo svolto il mio tirocinio curricolare. Come dico sempre, ho avuto la fortuna di trovarmi nel posto giusto al momento giusto: Andrea Camolese, che allora era head of SEO in agenzia, notando la mia passione per la materia ha deciso di farmi entrare nel team. Avevo molta voglia di imparare, perciò passavo molte notti insonni su libri e forum di settore, mentre di giorno cercavo di applicare quello che imparavo sui miei progetti. Nel giro di poco tempo, da lavoro, la SEO si è trasformata in una vera e propria passione.

In questi ultimi due anni ho avuto l’occasione di formare delle nuove risorse, ed i miei consigli sono sempre stati gli stessi:

Non perdere mai la curiosità e la voglia di imparare: restare costantemente aggiornati sulle evoluzioni del settore è fondamentale;

Fare tanta pratica: non basta seguire alla lettera le linee guida per essere un buon SEO, bisogna testarle, prima di darle per assodate;

Usare la propria testa: affidarsi esclusivamente ai tool per fare analisi non consente di comprendere a fondo i problemi e trovare soluzioni.

Cosa ne pensi di Alphabet come azienda e Google come servizio? Li ritieni più amici o nemici delle imprese?

E’ difficile vedere Google come un “nemico” di un’azienda, perché si presenta come un’ottimo punto di incontro tra domanda ed offerta ma, facendo parte di una holding, è naturale che pensi esclusivamente a perseguire i propri interessi e tutti dovremmo esserne consapevoli. Inoltre è risaputo che le sue azioni comportano delle implicazioni a livello di privacy e potrebbero condizionare la libertà di pensiero individuale (mi riferisco alle cosiddette “bolle di filtraggio”). Essendo però una professionista che fa di questo motore di ricerca il centro del suo lavoro cerco sempre di essere abbastanza “neutrale”: attualmente lo considero un buon fornitore di spazi per la visibilità di un prodotto o di un servizio, che in cambio mi chiede di rispettare alcune condizioni e di restare al passo con i suoi cambiamenti.

Come vedi Google fra 10 anni? In cosa pensi che cambierà?

Difficile fare previsioni così a lungo termine: nel corso degli ultimi anni ci sono stati tantissimi cambiamenti e le modifiche all’algoritmo accadono sempre più di frequente. E poi.. chi si sarebbe mai aspettato l’arrivo di una pandemia che avrebbe modificato il presente ed il futuro delle ricerche? L’unica cosa di cui sono certa è che Google continuerà a fare passi avanti nella comprensione del linguaggio naturale, restituendo risultati sempre più pertinenti rispetto alle query effettuate dall’utente e noi dovremo essere bravi ad adattarci.

Secondo te qual è il principale fattore di ranking su Google?

Ci sono sicuramente fattori di ranking che pesano più degli altri, ma non penso che ne esista uno in particolare che faccia la differenza. Secondo il mio parere i risultati si ottengono facendo convergere una serie di azioni e strategie mirate, modulate sulla base della tipologia di business del cliente. Di base dò molta importanza all’architettura delle informazioni, alla stesura di contenuti di qualità e ai link interni, ma non trascuro nemmeno l’ottimizzazione tecnica del sito. Se poi il dominio riesce anche a ricevere backlink e menzioni da fonti autorevoli, credo sia il massimo!

Quali sono i primi 3 SEO italiani che ti vengono in mente? Perché ti sono venuti in mente proprio loro e non altri?

Direi le due persone che hanno segnato i momenti più importanti nella mia carriera: Andrea Camolese che, come ho detto poco fa, mi ha fatto muovere i primi passi nella SEO ed Enrico Altavilla, che mi ha ospitato sul palco del Serious Monkey 2019, per il mio primo speech. Sono entrambe persone molto competenti, molto tecniche e appassionate della loro professione. A parte Andrea ed Enrico, ci sono diversi SEO italiani, più o meno conosciuti che seguo con ammirazione e penso che ognuno di loro, negli anni, abbia acquisito particolari competenze verticali che lo contraddistinguono rispetto agli altri.

Altra domanda a bruciapelo. Quali sono i primi 3 software che ti vengono in mente per fare SEO? Li consiglieresti?

Citarne solo tre sarebbe riduttivo. Sicuramente è impossibile non utilizzare Google Search Console, Google Analytics e Screaming Frog. Ma è anche necessario un buon tool per l’analisi delle parole chiave (io utilizzo sia SEMrush che SEOzoom). Sicuramente questi software sono importanti, perché ci aiutano ad ottenere velocemente le informazioni di cui abbiamo bisogno, ma lo strumento più importante rimane sempre la propria testa!

Yoast SEO. Usi questo plugin di WordPress? La versione premium – magari coi 4 addon – vale la spesa? Credi che ci sia un plugin migliore oppure che sia meglio non usarne?

In generale sono dell’idea che meno plugin si usano, meglio è per il sito. Yoast è un discreto plugin, che aiuta chi non è capace di programmare a gestire velocemente alcuni aspetti tecnici della SEO, come ad esempio l’inserimento dei meta tag. Sinceramente non l’ho mai utilizzato per le altre funzioni (ad esempio integrare sitemap.xml o dati strutturati) perché non lo ritengo in linea con quelle che secondo me sono le best practice. In ogni caso, va usato con cautela: non sono di certo i famosi “semafori” a decretare se il contenuto inserito sia di qualità.

Convinci il pubblico. Perché dovrebbero fissare una consulenza SEO? Che benefici potrebbero trarne?

Contare sulla professionalità di un consulente SEO in fase di creazione della strategia è fondamentale al fine di ottenere un risultato competitivo tangibile. Ci sono ancora troppe aziende che decidono di progettare il proprio sito in autonomia, dando grande importanza alla grafica, e surclassando altri aspetti fondamentali per la visibilità del sito e le conversioni, come lo studio del mercato e dei competitors, l’individuazione dell’intento di ricerca corretto, la strutturazione di un’architettura dell’informazione apprezzata dal motore di ricerca, nonchè l’usabilità del sito e la migrazione SEO. Inutile dire che non esistono bacchette magiche: occorre affidarsi ad un vero professionista, avere pazienza ed i risultati, con il tempo, arrivano!

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